Un Master per cominciare

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Sabato 7 marzo mi è stato consegnato il diploma di Master Universitario di II livello in Comunicazione Storica. Alla cerimonia era presente Serge Noiret che, dopo il suo ricco e interessante intervento sul rapporto tra storia e memoria, ha consegnato personalmente l’attestato agli studenti della III edizione del Master. Un momento davvero emozionante non solo perché rappresenta la conclusione di un percorso di studi iniziato ormai 10 anni fa, ma anche e soprattutto perché mi ha permesso di riflettere sull’importanza di una figura professionale che in Italia, purtroppo, viene considerata marginale, quella dello storico.

Come è possibile pensare di interpretare e capire il senso di quello che ci succede intorno se non si ha consapevolezza di quello che è accaduto prima? La storia non è qualcosa che possiamo conoscere o non conoscere. E’ una componente fondamentale della nostra esistenza quotidiana in quanto cittadini appartenenti ad un determinato contesto sociale, economico e culturale. Non possiamo assolutamente farne a meno.

Lo storico ha, oggi soprattutto, un ruolo fondamentale. Non deve solo ricercare e ricostruire quanto accaduto nel passato (sia esso lontano o recente), ma deve soprattutto trasmettere questa ricerca alla società nella quale si trova ad operare. Lo “storico pubblico” deve quindi “aumentare la consapevolezza della storia e la permanenza delle memorie collettive al di fuori degli ambienti accademici, anche con operazioni di divulgazione scientifica e d’insegnamento della storia” (S. Noiret,“Public History e Storia Pubblica nella rete”). Questo è il suo scopo principale, salvaguardare e trasmettere la memoria pubblica anche e soprattutto ai non addetti ai lavori, utilizzando strumenti opportuni e accattivanti.

La consapevolezza di questa necessità ha portato, ormai sei anni fa, all’attivazione di un Master in Comunicazione Storica presso l’Università di Bologna. L’obiettivo di questo percorso di studi è quello di creare figure professionali precise, gli “storici pubblici”, in grado non solo di fare ricerca storica, ma soprattutto in grado di trasmetterla. Operazione non semplice perché bisogna tenere insieme scientificità, rigore di ricerca e fascino divulgativo. Un buon sito, un interessante documentario o un’accattivante App sono alcuni degli strumenti che lo storico ha a disposizione per raggiungere la sua missione, quella di trasmettere la conoscenza storica al pubblico più ampio possibile.

Credo molto in questa missione e spero che la fine di questo percorso di studi sia solo l’inizio di un interessante e proficuo percorso professionale!

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